ΑΝΕΚΔΟΤΑ ΚΕΙΜΕΝΑ ΤΟΥ ΜΕΛΕΤΙΟΥ ΤΥΠΑΛΔΟΥ: Η LETTERA ΚΑΙ Η INFORMAZIONE. Η APOLOGIA ΤΟΥ ΑΒΑΤΕ FARDELLA


ΒΑΣΙΛΙΚΗ ΜΠΟΜΠΟΥ ΣΤΑΜΑΤΗ
Abstract
Vengono qui pubblicati e commentati testi inediti del Metropolita di Filadelfia,Melezio Tipaldo: La Lettera all' Provveditore Generale del PeloponnesoPolo Nani (Ottobre 1697), il quale aveva richiesto a Melezio informazioniriquardanti lo stato della chiesa nelle regioni greche che erano sotto il dominioveneziano. Una traduzione della Lettera e' stata edita in passato da E. Tsitselis.Qui viene pubblicato e commentato il testo nell' originale. Il manoscrittoproviene dall' Archivio Nani (47 volumi), appartenuto a Lord Guilford efacente parte della sua biblioteca di Corfù, de lui donata all' Accademia Ionia.Nella vendita all' asta, successiva alla morte di Lord Guilford (1827), Γ archivioNani passo nelle mani di altri collezionisti e nel 1979 venne infine acquistatodalla Biblioteca Nazionale greca. La relazione di Melezio riveste un' importanzapatricolare poiché, oltre al fatto di costituire il primo testo pubblicato diquesto autore, rivela le sue simpatie nei confronti della Chiesa Cattolica, simpatiedalle quali furono dettate alcune sue iniziative che ebbero esito catastrofico perle sorti della Comunità Greco-ortodossa di Venezia. Vengono utilizzate inoltrealcune informazioni tratte da sue lettere inedite, nonché da fonti pubblicate inpassato. La personalità di Melezio ne risulta illuminata; si spiegano altresìmolte iniziative da lui intraprese.Vengono pubblicati e commentati due documenti dell' Archivio dellaComunità Greca di Venezia, contenuti nel fascicolo "Arcivescovi di Veneziacon processi". Si tratta dell' Informazione presentata da Monsignor Tipaldocontro i Greci e dell' Apologia del docente dell' Università di Padova, AbateFardella. L'Apologia costituisce una confutazione particolarmente appassionatae cincostanziata delle tesi anti-ortodosse di Tipaldo. Questo fatto, insieme congli elementi interni al testo e con le informazioni relative alla biografia diFardella ed ai suoi eventuali rapporti con gli ambienti ortodossi di Venezia,consentono di esprimere delle riserve sull' identità dello scrittore dell' Apologia.Una ricerca più approfondita conduce alla formulazione dell' ipotesi che redattoredella stessa fosse Niccolò Comneno Papadopulo, docente presso Γ ateneopatavino. Vengono segnalati gli elementi che sorreggono tale ipotesi, desuntisia dal testo che dalla corrispondenza del Papadopulo con il suo discepoloCrisanto Notara.
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